Piatto della tradizione veneziana la castradína si preparava e si gustava a partire dal '700 il giorno della festa della Madonna della Salute (21 novembre). Era costituito da carne di castrato importata dall'Albania
e dalla Dalmazia - paesi dove l'allevamento degli ovini era ed è tuttora una voce importante - dove veniva salata, affumicata ed essiccata al sole, quindi venduta alle navi veneziane di passaggio. Era un piatto definito "de obligo su le
tole, sia dei povaréti che dei siori, nobili o mercanti".
Ancora oggi la tradizione continuano nostante le difficoltà nel reperimento del tipo di carne prescritto dalla tradizione.
Ingredienti per 4 persone
Castrato salmistrato | 1000 g. | |||
Verze | 1000 g. | |||
Burro | 50 g. | |||
Cipolla | 100 g. | |||
Sale e pepe | q.b. | |||
Timo | q.b. |
Procurarsi della carne di montone castrato salmistrato (disponibile a Venezia nel periodo tardo autunnale), bollire la carne per tre volte cambiando l'acqua ogni volta; conservare l'acqua dell'ultima bollitura. Soffriggere la cipolla nel burro ed aggiungere la verza tagliata a julienne, farla cucinare fino a 3/4 di cottura, unirla poi alla carne insieme al suo brodo e completare la cottura. Si può aggiungere a piacere un pizzico di timo. Il piatto andrebbe servito in ciotole di coccio con crostini di pane saltati al burro. Un Cabernet sauvignon asolano darebbe il tocco finale.