Nel XVI secolo la stampa ebbe un ruolo importante a Venezia, tanto che gli stampatori erano oltre 130, ovvero poco meno della metà di quanti ve ne fossero nella intera vecchia Europa. Le edizioni veneziane erano assai richieste e di buona qualità: si stima che un libro su due fosse impresso a Venezia. Qui vennero introdotti tra l'altro il formato tascabile ed il carattere italico (Corsivo).
Nato intorno al 1450 Manuzio fu dapprima insegnante di latino presso il principe di Carpi mentre a sua volta perfezionava il greco. Solo all'età di 40 anni divenne editore: la prima pubblicazione risale al 1493. Venezia era allora un grande centro della nascente industria editoriale e la stamperia di Manuzio riversò in pochi anni sul mercato librario una gran quantità di classici latini e greci, le cui edizioni erano stabilite dai più illustri umanisti dell'epoca. Alcune opere ebbero la stupefacente tiratura di 2000 copie, quantità che per la tecnica dell'epoca basata sull'uso del torchio a singolo foglio era davvero enorme.
Accademia Aldina
Qualcuno dice fosse al n. 2311 del rio terà Secondo la stamperia di Aldo Manuzio, ma le fonti più autorevoli la danno in Campo Manin, proprio nel luogo dove oggi sorge un orrendo, funzionale palazzo moderno sede di una banca. È qui che si riuniva l'Accademia Aldina, che decideva i testi da stampare e che contava tra i suoi membri umanisti della levatura di Erasmo da Rotterdam.