Terza domenica di Luglio
Nel 1576 la peste aveva già causato la morte del 25% della popolazione della città quando il Senato della Serenissima fece voto di costruire un templio per una rapida fine della pestilenza. Il 21 Luglio 1577 venne posata la prima pietra dell'edificio nell'area destinata, sita sull'isola della Giudecca. Venne inoltre costruito un ponte di barche per permettere alle autorità ed alla popolazione di raggiungere l'isola. Vennero quindi proclamati tre giorni di grande festa, di cui il primo venne assegnato alle celebrazioni religiose, il secondo a quelle secolari, il terzo a discrezione dei veneziani, che ottennero il permesso di festeggiare a piacimento purchè nell'isola della Giudecca.
La festa (notte tra il Sabato e la Domenica)
Da quel 1577 questa festa ha il suo fulcro alla Giudecca: è tradizione oggi addobbare per la vigilia le barche con lampioncini e, quando lo spazio nell'imbarcazione lo consente, preparare un banchetto galleggiante per amici e parenti. Musica ed anguria sono immancabili, ma anche i piatti tipici spesso fanno parte della mensa.
Migliaia di barche, dai kayak ai pescherecci si ritrovano nello spazio antistante la Giudecca, nel bacino di S.Marco e dintorni, mentre una buona parte dei veneziani se ne sta sulle rive. Intorno alle 23:30 inizia uno spettacolo pirotecnico sull'acqua che dura fin oltre la mezzanotte (qualcosa come tre tonnellate abbondanti di materiale pirotecnico) a salutare l'arrivo della Domenica, giorno del tradizionale pellegrinaggio.
Piatto tradizionale: Sardèle in Saòr (Sarde in Carpione)
Sardine fritte composte in strati con soffritto di cipolla ed aceto di vino, pinoli e uva passa. Vanno preparate cinque
giorni prima della consumazione.
Attenzione: bomba calorica !!
Suggerimenti per partecipare
Chiesa del Redentore, di Andrea Palladio.