img Gli ospedali

Lazzaretto Vecchio

Lazzaretto vecchio

Di fronte al Lido è situata l'isola del Lazzaretto Vecchio, la quale inizialmente venne abitata dagli Eremitani che costruirono la chiesetta di S.Maria di Nazareth, da cui derivò il nome originario di  Nazarethum, trasformatosi col tempo in quello che oggi è comunemente detto "Lazzaretto".

Nel 1423 vi venne istituito un ricovero per le persone che avevano contratto malattie contagiose. Questo ospizio venne finanziato dal Magistrato della Sanità che approvò molti provvedimenti, ripresi poi da tutte le nazioni marinare. Anche quest'isola fu adibita in seguito ad uso militare, e dopo un breve periodo di abbandono, trasformata in rifugio per cani randagi. Attualmente i padiglioni del Lazzaretto custodiscono dei notevoli bassorilievi ancora in buono stato. [Google maps]

Lazzaretto Nuovo

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In prossimità di S.Erasmo si trova un'altra isola particolare, quella del Lazzaretto Nuovo.

Originariamente veniva chiamata l'isola della "vigna murata" ed apparteneva ai monaci di S.Giorgio Maggiore, ma nel 1458 il Senato della Repubblica di Venezia la requisì e ne fece un'isola destinata alla sanità.

Durante la pestilenza che colpì Venezia nel 1576, l'isola venne trasformata in ricovero per i sospetti di peste che venivano trasferiti dall'isola di Lazzaretto Vecchio al manifestarsi della malattia.   Ebbe una funzione ospedaliera fino alla metà del 1700, quando fu abbandonata. Con l'occupazione francese anche quest'isola, come molte altre, venne trasformata in deposito militare; ora è un'isola abbandonata nella quale si trovano i resti delle costruzioni dell'ex presidio militare.  Fino a qualche tempo fa nel cuore dell'isola, coperta da una ricca vegetazione, si trovavano le rovine degli edifici dove venivano ricoverati (per 22 giorni) i sospetti di peste. [Google maps]

S.Servolo (S.Servilio)

San Servolo

L'isola di S.Servolo non presenta alcuna indicazione del primo insediamento storico. I primi documenti risalgono all' VIII secolo, quando dei monaci benedettini si insediarono nelll'isola che già aveva una chiesa dedicata a S.Cristoforo.  I monaci eressero una nuova chiesa dedicata a S. Servolo di Trieste; nel 1200 il convento passò alle suore fuggite da Malamocco in seguito alla sua distruzione, e qui esse vissero con i contributi del doge Ziani.

Quando gli Ottomani occuparono Candia molte suore di differenti ordini religiosi vennero cacciate: queste vennero accolte a Venezia ed ospitate a S.Servolo, a questa comunità furono inoltre devoluti i beni confiscati ai Gesuiti.   In seguito, quando le monache abbandonarono l'isola, questa passò ai padri ospedalieri di S.Giovanni di Dio che fecero costruire vari edifici tra cui un ospedale per malati di mente. Tale struttura fu destinata inizialmente solo ai nobili, ma dal 1873 fu aperta a tutti.  L'ospedale ora è chiuso come la maggior parte degli ospedali psichiatrici italiani; come per altre isole la mancanza di un intensivo riutilizzo potrebbe provocare il degrado delle strutture e la scomparsa dell'ampio giardino che, un tempo ricchissimo di fiori e piante è sempre stato reputato il più bel giardino veneziano. [Google maps]

Si racconta che in una torrida giornata d'estate due regatanti in pieno allenamento ebbero a passare con la loro barca in prossimità dell'isola. Questi furono apostrofati da un malato di mente, comodamente seduto all'ombra, che gridò loro: "Ohe, matti !"

L'isola è raggiungibile da S.Marco (S.Zaccaria) con la linea ACTV n.20

La Grazia

Madonna delle Grazie

Il nome originario dell'isola della Grazia, era la "Cavancìla". Questo perchè l'isola era fondamentalmente un pezzo di barena che fu ceduto ai monaci di S.Giorgio nel X secolo; solo nel 1624 venne costruito un ospizio per i pellegrini che andavano in Terra Santa,  trasformato in seguito in convento dedicato alla Madonna.

L'isola subì la sorte di molte altre, ovvero venne abbandonata e distrutta da incendi. Quando la congregazione che possedeva l'isola fu soppressa l'isola passò alla Repubblica; fu quindi venduta ad un gruppo di suore cappuccine che costruì - con l'aiuto di alcuni fedeli - una chiesetta in onore di S.Maria degli Angeli.  Questo può essere considerato il periodo di maggiore splendore dell'isola: la chiesa venne ornata di opere di vari pittori famosi come Tintoretto, Veronese e Longhi.  In seguito all'occupazione francese l'isola divenne una polveriera, e 1849 venne distrutta dall'esplosione di un deposito.  All'inizio del secolo l'isola venne trasformata in complesso ospedaliero per malati di tubercolosi, poi ancora in ospedale per le malattie contagiose. Oggi l'ospedale è chiuso. [Google maps]

L'isola è raggiungibile da S.Marco (S.Zaccaria) con la linea ACTV n.10

S.Clemente

San Clemente

Non molto lontano dall'isola La Grazia, si trova l'isola di S.Clemente.  Questa fu abitata già nel XII secolo: in quel periodo venne eretta una piccola chiesa con accanto   un ospedale per la cura dei pellegrini provenienti dalla Terrasanta.  A questo opera pia provvedevano i Canonici Agostiniani che facevano parte del patriarcato di Grado.

A riprendere in mano l'isola dopo un temporaneo abbandono furono invece i monaci della Carità, che ripristinarono gli edifici e rinnovarono la chiesa secondo uno stile settecentesco (ancor oggi visibile).  L'isola di S.Clemente fu famosa per l'ospitalità che offriva a visitatori illustri di passaggio a Venezia: fu probabilmente uno di questi ospiti che portò la peste a Venezia, e che fece erigere la chiesa della Salute ad epidemia debellata.  Nel periodo in cui S.Clemente appartenne agli Eremitani e ai Camaldolesi, l'isola divenne un penitenziario per i sacerdoti colpiti da gravi sanzioni, mentre in una parte dell'isola fu costruita una polveriera che rimase in servizio fino alla metà dell'800. A questo punto gli austriaci la trasformarono in manicomio femminile che rimase aperto fino alla soppressione per legge di tali istituti. Sull'isola è stato recentemente creato un lussuoso albergo, cosa che probabilmente manterrà integra un'isola che altrimenti - abbandonata - sarebbe andata in rovina per l'erosione. [Google maps]

L'isola è raggiungibile da S.Marco (S.Zaccaria) con la linea ACTV n.10

Sacca Sessola

Un'isola particolare può essere considerata quella di Sacca Sessola: venne infatti creata artificialmente con i materiali provenienti dagli scavi della stazione marittima nel 1870. Prese questo nome per la sua forma che ricorda un tipico attrezzo veneziano, ovvero una paletta per togliere l'acqua dalle barche detta "sessola", ma è anche comunemente nota come "Isola delle Rose".  

Utilizzata inizialmente per colture agricole fu trasformata per lo scoppio del colera agli inizi del 1900 in lazzaretto; qualche anno più tardi nell'isola vennero trasportati i malati di tubercolosi che si trovavano alla Grazia. Il sanatorio, durante la prima guerra mondiale, fu chiuso e successivamente riaperto con la costruzione di un nuovo ospedale, che presentava una struttura architettonica fasciata.  L'isola e le sue costruzioni - già in parte recuperate dalla società "Progetto Venezia" - sono state acquisite nel luglio 2004 dalla catena alberghiera "Accor Sofitel". [Google maps]