Che dire del ghetto più antico del mondo? La stessa parole "ghetto" deriva dall'attività che si svolgeva in quest'area - getto, fonderia per i cannoni - prima della decisione della Serenissima di confinare qui questa comunità nel 1516. La comunità fu sempre ben accetta dalla città, ed allo stesso tempo vista con sospetto proprio perchè tale: timore politico e non certo per razzismo. Venezia infatti diede loro diritto "al libero, quieto, imperturbabile esercizio de'riti e della lor religione e per essi e per i propri figli". Le lingue che si sentivano a Venezia erano moltissime, quali tedesco, yiddish, turco, portoghese spagnolo, greco.
Fu la consistenza e la compattezza di questa comunità oltrechè la acquisita influenza economica a far si che il Senato decidesse di controllarli molto strettamente, senza tuttavia espellerli - atto che si sarebbe dimostrato del tutto inutile -.
Li giudei debbano abitar unidi in la corte de Case che sono in ghetto appresso S.Girolamo. E acciocchè non vadino per tutta la notte attorno: sia preso che dalla banda del ghetto vecchio dov'è un ponteselo piccolo, e similmente dall'altra
banda del ponte siano fatte due porte.
(29 Marzo 1516)
La costrizione di oltre 5000 persone in una limitata porzione di territorio fece si che le costruzioni dovessero svilupparsi in altezza, e per questo qui si trovano quel che per Venezia sono dei veri e propri grattacieli di 6/7 piani; per questa caratteristica tali case risultano essere tra le più vecchie della città. La storia dei rapporti tra gli ebrei e la città è la storia di una trattativa incessante ed appare spesso diversa da quel che viene riportato sulle guide turistiche, che la riportano solo in parte o per sommi capi...
Lo stesso termine "ghetto" non è un termine dispregiativo! Non si racconta che
negli anni tra il 1669 ed il 1700 l'Università degli ebrei, in ossequio ai decreti del Senato, versò nelle casse ducali l'enorme somma di 800.000 ducati, nè che il Senato varò addirittura un decreto in cui si esprimeva la "gratitudine per le
molte prove di attaccamento e di fede verso la Repubblica dimostrate in ogni tempo dal ceto ebreo". Ciò non toglie che gli ebrei rischiarono più volte di essere espulsi, che vennero distribuiti col tempo anche nello entroterra veneziano per
limitarne i contatti. La loro libertà personale fu limitata e furono a loro proibite alcune professioni. Anche solo accennare agli eventi storici richiederebbe un intero libro, ma se ne avrete la possibilità provate a saperne di più: è veramente
una storia avvincente.