Chi vive a Venezia conosce quest'isola come area militare deserta ed abbandonata, quasi a dimenticare che cosa il suo nome significava. A vederla alcuni anni fa la sensazione era anche peggiore, non mitigata dalle sue notevoli dimensioni e dalla vegetazione che la ricopriva.
L'isola tuttavia vantava antiche e nobili origini:
Nacque intorno al 1190 per volere del Vescovo di Castello che l'ottenne dal congiungimento di due isole più piccole, interrando il rio che le divideva. Venne quindi eretta una chiesa dedicata a S.Andrea, e concessa dal 1199 a dei religiosi Agostiniani che l'arricchirono con edifici conventuali. Agli Agostiniani si sostituirono dei Certosini (provenienti da Firenze) tra 1419 ed il 1422 fino alla caduta della Repubblica. I certosini realizzarono durante la loro permanenza uno splendido monastero con chiostri e giardini su progetto dell'architetto Pietro Lombardo. Anche la chiesa di S.Andrea venne arricchita di opere d'arte di prima grandezza.
Una parte dell'isola era naturalmente adibita alle coltivazioni facendone un eremo presumibilmente assai gradevole. Tutto cambiò con l'arrivo di Napoleone, che letteralmente smantellò il monastero, prelevando le opere d'arte sciogliendo gli ordini religiosi e allontanando i monaci. È noto che Napoleone utilizzò Venezia quasi come un supermarket dell'arte, prelevando tra l'altro i quattro cavalli bronzei della Basilica di S.Marco...
Dopo l'esercito francese venne quello austriaco, quindi quello italiano. L'isola venne trasformata in fabbrica e deposito di esplosivi (qui facemmo tutto noi Italiani), fino ai nostri anni cinquanta.
Venne quindi "promossa" ad area per esercitazioni militari e poligono di tiro, ed infine lasciata in stato di abbandono per essere completamente ricoperta da una intricata vegetazione.
Recentemente si è insediata nell'isola una sede dell' Istituto Europeo di Design ed è stata istituita anche una fermata delle linee di navigazione "giracittà" 4.1 e 4.2. Esiste ora anche un polo nautico per diportisti chiamato "vento di Venezia".
Della Certosa originaria purtroppo rimane soltanto il nome.