img L'Arsenale

Quando si legge dell'arsenale sulle guide turistiche viene normalmente descritto come quel luogo, indubbiamente grande, che veniva mostrato con orgoglio (e quale monito) agli ambasciatori e capi di stato stranieri. Probabilmente ciò non basta a far capire quale poderosa macchina produttiva esso fosse:

Fu fondato nel 1104 dal Doge Ordelaffo Falier, e continuò ad espandersi negli anni per diventare - nel medioevo - il più grande d'Europa.

Entrata dell'Arsenale - XVII Secolo Entrata dell'Arsenale.

I suoi operai erano chiamati "arsenalotti" e godevano di un particolare trattamento da parte del governo che li impiegava anche per incarichi di fiducia quali guardie al Palazzo Ducale ed alla Zecca di Stato.  Sotto la loro completa responsabilità cadeva anche il servizio antincendio della città e, qualora ciò fosse necessario essi provvedevano ad applicare le loro conoscenze tecniche e professionali all'edilizia:  il soffitto della sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale, da loro realizzato, è una struttura portante in legno di 54 metri di lunghezza e 24 di larghezza sospesa ad oltre 15 metri dal suolo senza colonne di sostegno in sala.   Dell'Arsenale scrive anche Dante Alighieri nella sua Divina Commedia: egli ebbe modo di vederlo in veste di ambasciatore accreditato a Venezia.

... Quale nell'arsenale de viniziani bolle d'inverno la tenace pece a rimpalmar li legni lor non sani, che navigar non ponno; e'n quella vece chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppo le coste a quel che più viaggi fece; chi ribatte da prora, e chi da poppa, altri fa remi ed altri volge sarte chi terzeruolo, ed artimon rintoppa...
Dal XXI canto della Divina Commedia